sabato 3 luglio 2010

Silf La Cangiante

Nome pg: Silf
Razza: Cangiante
Allineamento: Neutrale
Sesso: Femminile

PROLOGO
Le leggende asgardiani vogliono che la razza dei doppelganger origini direttamente dal dio Loki.
Personificazione dell'inganno e della malizia, Loki venne punito per i suoi crimini da Odino, condannandolo ad una lenta agonia fino al Ragnarok.
Dalle sue ferite, si dice che gocce del suo sangue divino infine assunsero vita propria: nacquero così i mutaforma, i doppelganger, creature dalle molteplici forme e dall'animo infido, caratteristiche eridate dal loro padre.
E questa razza si disperse nel mondo, confondendosi tra i diversi popoli grazie alla loro capacità di mutare d'aspetto.
A questo punto della leggenda, ci sono varie ipotesi sulla provenienza dei cangianti, la razza che discente direttamente dai doppelganger e, quindi, da Loki stesso.
La più accreditata è che un Mutaforma, di cui al giorno d'oggi si ignora l'identità, riuscì grazie alla sua sete di potere e alle sue capacità a conquistare un piccolo regno, rovesciandone il monarca e usurpando il trono.
Prese successivamente in moglie la figlia del precente sovrano, la quale diede alla luce due gemelli, un maschio e una femmina: erano questi il frutto ibrido di due differenti razze, i primi Cangianti.

Attualmente gli appartenenti a questa razza non sono ben visti, soprattutto dagli Umani, considerandoli imprevedibili e trattandoli spesso con eccessiva diffidenza.
Non c'è quindi da sorprendersi se la maggior parte dei Cangianti adulti preferisce nascondere la loro vera natura, assumendo di volta in volta differenti identità e confondendosi tra gli Umani.
Tuttavia, secondo alcune fonti ufficiose, esistono alcuni insediamenti abitati esclusivamente da Cangianti: si tratta perlopiù di piccoli villaggi, nascosti nelle profondità delle foreste o sulla sommità delle montagne, posti in cui raramente si spinge la gente normale.
I Cangianti che abitano questi luoghi sono ancora differenti dai loro consanguinei che abitano le grandi città umane: mentre questi ultimi spesso si dedicano indifferentemente ad attività lecite o meno, quelli provenienti dagli insediamenti nascosti hanno una filosofia differente.
Gli anziani tramandano la cultura del raggiungimento della perfezione spirituale che a loro è possibile grazie alle loro capacità sovrannaturali: secondo le usanze, non appena un membro della comunità raggiunge l'età adulta deve lasciare il villaggio per compiere il suo percorso di perfezionamento interiore, visitando ogni luogo conosciuto ed assorbendo quanto più possibile.
Solo allora sarà considerato realmente adulto e degno dell'approvazione degli anziani.
Può quindi capitare che un Cangiante, nel suo percorso di formazione, si unisca occasionalmente a gruppi di avventurieri per facilitare la sua missione.


Silf venne alla luce in uno dei villaggi nascosti agli occhi delle altre razze nelle profondità di una foresta al confine tra la costa dell'artiglio e le pianure d'ebano.
La comunità da cui proviene è perlopiù di indole pacifica, seppure molto sospettosi quando si trova ad avere rapporti con altre razze.
Unitamente al questa naturale diffidenza, a Silf vennero inculcate da bambina storie che descrivevano gli Umani come una razza spietata, crudele e opportunista; il che, detto da un Cangiante, può far ben capire quali sentimenti nutrono per gli Umani.
A differenza degli altri membri della comunità, soprattutto portati alla caccia o altre attività volte alla sussistenza del villaggio, Silf venne istruita direttamente dagli anziani, vedendo in lei le potenzialità per diventare in futuro la guida spirituale del popolo.
Ma durante la sua formazione, manifestò delle capacità magiche inaspettate, soprattutto perchè non aveva mai ricevuto alcun addestramento in questo campo.
Si trattava perlopiù di manifestazioni erratiche di poteri arcani, scatenate solitamente da forti emozioni o situazioni di forte stress.
Fu forse proprio per la perplessità degli anziani verso queste capacità che fu deciso di inviare prima del tempo Silf fuori nel mondo, alla ricerca della "perfezione".
Caratterialmente, Silf è oltremodo sospettosa di qualunque persona non appartenente alla sua razza: assumendo altre identità, cerca di evitare che occhi indiscreti possano posarsi su di lei, per la paura intrinseca causatale dai racconti d'infanzia.
Di natura pacifica, cerca sempre di arrivare ad una soluzione tramite la diplomazia e il buon senso; di rado utilizza le sue abilità mistiche, soprattutto per la poca confidenza con questi poteri e per la mancanza di una reale istruzione magica.
L'aspetto reale di Silf è quello classico dei Cangianti: carnagione grigiastra, corporatura simile agli Umani, l'assenza di lineamenti sul volto (eccezion fatta per un vago accenno di labbra e naso) ed occhi e capelli bianchi.
Quando cammina tra gli Umani o si trova ad interagire con altre razze, preferisce assumere l'aspetto di un giovane maschio Umano, presentandosi col nome di Peltas.

3 commenti:

  1. “Diario di viaggio, 1° giorno lontana da casa.

    Non ci posso credere! Si fanno chiamare anziani ma quando si tratta di prendere decisioni logiche sono più stupidi di un troll...
    E quindi adesso eccomi, lontana dal mio villaggio e mandata fuori nella mia “formazione” prima del tempo, a dormire in una lurida locanda che puzza di muffa.
    Ho paura persino a togliermi i vestiti per dormire, gli dèi solo sanno la vera natura del lerciume che incrosta le coperte.
    Se almeno avessero mandato Peltas con me, avrei qualcuno di fidato su cui appoggiarmi.... ma no! Era meglio mandare la pericolosa Silf da sola, almeno ora dormiranno sonni tranquilli senza il pericolo che appicchi il fuoco ad un granaio o alla capanna dell’Anziano.
    L’unica consolazione è che forse ho trovato persone che mi aiutino nella ricerca dell’artefatto.
    Nessuno di loro sembra davvero degno di fiducia, in particolar modo il cacciatore di nome Loec, o qualcosa di simile: quell’aspetto forestiero mi ricorda le storie dei briganti dei boschi. Terrò un occhio aperto in più su di lui.
    Sulla femmina non saprei, sembra essere unicamente interessata al denaro: del resto è così che l’ho convinta a seguirmi. Sarà la più facile da manipolare, finché continuerà ad intravedere margini di arricchimento.
    Il monaco Mizar e il cavaliere Atanis mi sembrano due sprovveduti, così pronti ad aiutare il prossimo che spesso perdono la reale concezione delle cose: tuttavia il primo sembra più sveglio, devo stare attenta a non dargli indizi che possano espormi.
    I tre uomini hanno anch’essi una gemma simile alla mia, seppur di colori diversi... Questa storia inizia ad essere più complicata del previsto, spero di trovare al più presto quel libro e tornarmene tra la mia gente.

    Questi Umani mi hanno già stancato...”

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  2. “Diario di viaggio, 2° giorno lontana da casa.

    Odio il freddo!
    Posso dire con sicurezza che il viaggio non è partito nel migliore dei modi e che potrebbe finire anche peggio: il ragazzetto di paese ci ha fatto perdere buona parte della mattinata per colpa della sua inettitudine nello svolgere il banale compito di trovare delle provviste, mentre la donna che ho ingaggiato ci ha messo del suo per rallentarci... Lei e la sua insaziabile sete di denaro! Bha...
    Scrivo queste poche righe alla luce tremula della mia lampada, ghiacciata fin dentro il midollo, il poco calore emanato dal fuoco spazzato via dal vento che stasera sembra soffiare subdolamente più forte.
    E la colpa di questo è anche del monaco, se ci siamo persi al buio, nella foresta, ed ora ci tocca dormire senza neanche una coperta!
    L’unico evento degno di nota della giornata è che ho scoperto che la donna porta con sé una gemma simile alle altre; quella vipera l’ha tenuta nascosta finora...

    Bhe, dal canto mio spero di tenere segreta quella che mi è stata consegnata dall’anziano il più a lungo possibile. Non voglio certo fornire a questi Umani la scusa di tagliarmi la gola mentre dormo!”

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  3. “Diario di viaggio, 6° giorno lontana da casa

    voglio tornare casa! Rivoglio il mio mondo, la mia famiglia, i miei amici!
    Non esistono parole a questo mondo che possano descrivere la mia profonda disperazione.
    Credevo che tutto stesse andando per il verso giusto, tranne qualche banale intoppo; ed invece i guai sono cominciati da quando abbiamo recuperato quello stupido libro in quella stramaledetta caverna!
    Sapevo che gli Umani erano sospettosi di natura, ma addirittura arrivare ad accusarmi senza prove certe... non ho parole, non so cosa pensare, non so niente di niente in questo momento se non che devo tornare al villaggio e chiarire questa cosa.
    Sì, perchè di certo quell’essere dall’aspetto di un biondo Umano non poteva essere mio padre.... così come quell’altro impostore non poteva essere il mio buon amico Peltas.
    Mi sento raggirata, sfruttata, sento che sono incastrata in un qualcosa che è più grande di me.
    E soprattutto quegli impostore mi hanno messo in cattiva luce col resto del gruppo: sarà difficile ora riuscire a recuperare la loro fiducia, so che non esiteranno a farmi fuori alla prima occasione.
    Oh, ma non lo permetterò. Nossignore!
    Non darò a questo branco di scimmie l’opportunità di cogliermi di sorpresa, da oggi in poi starò all’erta, perché se prima dubitavo sulla veridicità dei racconti sulla loro razza adesso ogni dubbio è stato fugato: essi sono il male, non fanno altro che crogiolarsi nella violenza e nell’arroganza.

    Che gli dèi mi proteggano, ora più che mai ho bisogno del loro aiuto per arrivare viva alla fine di questo viaggio.”

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